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Se usata con uno sguardo "da reporter", l'archeologia sa essere una chiave di lettura attuale ed obiettiva nella conoscenza delle relazioni tra culture: in questo caso i Celti da un lato, con i loro oggetti, armi, nomi, e il Veneto antico dall'altro, che importa, rielabora, si confronta con questo mondo inizialmente estraneo, poi sempre più coinvolto nelle vicende italiche. La distribuzione territoriale dei materiali archeologici e le liste analitiche dei rinvenimenti costituiscono il palinsesto di una narrazione che sapientemente le autrici dipanano attraverso cinque secoli di storia, dai primi contatti della fine del VI-primi del V secolo a.C. fino alle soglie della romanizzazione. Scanditi in otto tempi, i diversi periodi vengono presentati mettendone in risalto i tratti più caratteristici, restituendo alla fine un'immagine dei Celti strettamente fedele alla realtà storica e un quadro vitale e poliedrico della cultura veneta antica.